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Product Management

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Con il tema del “Design Sprint” andiamo ad inaugurare una nuova categoria su questo blog: Product Management.

Il “Design Sprint” è una metodologia nata in Google Ventures nel 2010 e che ha avuto sempre più successo. Questa metodologia è infatti utilizzata da diverse aziende tra cui: Google, Slack, Airbnb, N26 e…Lego!

Lo scopo di questo sprint è quello di velocizzare il processo di progettazione di nuovi prodotti o servizi.

Jake Knapp, l’inventore del “Design Sprint”, era infastidito da quanto tempo passava tra la fase di progettazione di un servizio ed il suo effettivo rilascio sul mercato. In risposta a questa sua frustrazione, Knapp progettò il “Design Sprint” basandosi su alcune best-practice prese in prestito dal Design Thinking: design di gruppo, condivisione delle informazioni con gli Stakeholder di prodotto, esercizi “time-boxed”, votazioni democratiche e raccolta immediata dei feedback da parte degli utenti.

Grazie al Design Sprint è stato possibile migliorare un prodotto digitale in un tempo molto breve: la durata dello Sprint è infatti di soli 5 giorni. Avere un’indicazione temporale delle tempistiche dello Sprint aiuta a non “perdersi” in lunghe discussioni e raggiungere velocemente delle soluzioni.

Primo giorno: la condivisione delle idee

In questa fase ogni membro del team condivide con gli altri i propri obiettivi, le necessità, le desiderata e le informazioni sul target. Questo è anche il momento giusto per analizzare il mercato e “spiare” la concorrenza.

Secondo giorno: il brainstorming

In questa fase i membri del team rivedono e discutono gli elementi del prodotto a cui si sta lavorando, si propongono soluzioni e strade da percorrere. Qui si affrontano le necessità degli utenti e si cerca di trovare una soluzione per soddisfare i desiderata. Mettendo tutti allo stesso tavolo, il brainstorming favorisce la comunicazione tra le varie figure coinvolte ed evita fraintendimenti.

Terzo giorno: le decisioni

Durante il brainstorming, le idee che tendono a spiccare sono quelle dei membri che sono più inclini a far valere la propria idea. Ecco perché è utile avere un giorno in cui le decisioni vengono prese in maniera davvero democratica attraverso le votazioni. In questa fase si prendono tutte le idee uscite il giorno precedente e si fa una votazione. Le idee e le soluzioni con più voti, saranno quelle selezionate per essere portate avanti. L’insieme delle idee formano le basi per il primo prototipo del prodotto o del servizio.

Quarto giorno: il prototipo

In questa fase viene creato un primo prototipo “low-budget” cercando di enfatizzare tutte le soluzioni trovate ai problemi degli utenti e mettendo in evidenza tutte le funzionalità implementate per soddisfare i desiderata. In questo caso il prototipo può essere realizzato usando applicativi come Figma, Adobe XD, Sketch ecc…

Quinto giorno: la validazione

In questa fase tutti i partecipanti condividono i loro punti di vista sulla progettazione e sulle proposte fatte. E’ importantissimo che durante questa giornata ci siano anche utenti esterni al team e possibili utilizzatori in modo da potergli illustrare il prototipo. E’ importantissimo coinvolgere gli utenti finali in quanto possono individuare criticità che non erano emerse prime.

Conclusioni

Il Design Sprint è in continua rivisitazione da parte di Google e punta ad essere uno strumento sempre più utile, efficace e uno strumento potente per trovare errori già nelle prime fasi di progetto. Questa metodologia permette inoltre di ottenere la validazione degli utenti senza investire molto budget nella prototipizzazione. Proprio questo risparmio garantisce anche una riduzione del rischio d’impresa: se l’idea non fosse quella giusta, la perdita non sarebbe importante e il team, in brevissimo tempo, riuscirebbe a cambiarla e migliorarla.

Fonte e approfondimenti: